Dalania, Dalegno e Carlo Magno

Nel 774 d.C. l’esercito dei Franchi guidato dal re Carlo Magno, dopo aver invaso i territori italiani, sconfisse i Longobardi ed il loro re, il bresciano Desiderio. Nell’estate di quell’anno il sovrano vittorioso donò in feudo la Valle Camonica al monastero di San Martino di Tours. In quell’atto compare per la prima volta il nome di “Dalania”, ovvero la parte più settentrionale della vallata, quella che confinava con il Trentino.

Il nome Dalania, con il passar del tempo, ebbe diverse varianti Daligno, Dalegno, ma anche d’Allegno: oggi questa denominazione è ancora presente nella frazione di Temù «Villa Dalegno» e nel nome abitanti di Ponte di Legno, i «Dalignesi».

Un’antica leggenda, risalente almeno al XV secolo, narra che Carlo Magno conquistò la Valle Camonica percorrendola con un valoroso esercito accompagnato da sette vescovi e persino da un papa. Il re franco sconfisse i pagani signorotti della vallata, costringendoli ad abbracciare la fede cattolica.

Il racconto leggendario, che si snoda entro un contesto reale, cita luoghi e costruzioni che si possono ancora osservare. In Alta Valle Camonica essi sono: la chiesa di San Brizio a Monno, il Mortirolo, la chiesa dei Santi Giorgio e Michele a Davena di Vezza d’Oglio, castel Pelagra e Tor dei Pagà a Vione, la chiesa di Sant’Alessandro di Temù e la chiesa della Santissima Trinità di Ponte di Legno.